Il Myanmar, fino a poco tempo fa la nazione meno conosciuta del Sud-est asiatico, sta ricevendo finalmente l’attenzione che merita. Per mezzo secolo è rimasto fermo in una sorta di oscurità autoimposta, poco visitato e ancor meno compreso. Oggi tutto sta cambiando a una velocità straordinaria. Paradossalmente l’isolamento politico e la paralisi economica hanno contribuito a preservare (seppur con un costo umano terribile) molto del fascino senza tempo di questo paese. Pagode a perdita d’occhio e villaggi dove l’artigianato prosegue il suo corso di pari passo al Ayeryavaddy, fiume-mito birmano, per non parlare dei monasteri; un viaggio per entrare in contatto con antiche culture.Finalmente - a due anni dal colpo di stato del 2021 - si scorgono segnali di riapertura. Speriamo di potervi riaccompagnare molto presto in questo splendido paese!